video topic - nuoto e scoliosi
Per anni il nuoto e le patologie del rachide sono state legate da un filo quasi indissolubile: il nuoto veniva quasi sempre prescritto come esercizio per la scoliosi.
Mi viene da dire quasi perché finalmente negli ultimi tempi (e soprattutto grazie alla nuova leva di ortopedici) si è capito che il nuoto in sé non è necessario per curare atteggiamenti scoliotici o scoliosi idiopatiche tendenti ad evolversi inevitabilmente.
Partendo dal presupposto che la scoliosi in se ha uno sviluppo tridimensionale, che richiede un approccio basato su esercizi di deflessione, decompressione e derotazione, è facile capire che la sola pratica del nuoto può davvero ben poco da sola in quanto caratterizzata da forti asimmetrie dovute al gesto tecnico, per lo meno nell'apprendimento della tecnica di base.
In alcuni casi è stato dimostrato come il "non intervento" a livello tridimensionale sulla scoliosi associata alla pratica natatoria abbia addirittura accelerato il peggioramento della scoliosi stessa.
Molto più semplice il discorso se si tratta di "atteggiamenti scoliotici" di cui tutti siamo affetti ma che poco o nulla tendono al peggioramento, soprattutto in età adulta.
Il consiglio resta quindi di affidarsi ad uno specialista nel trattamento conservativo della scoliosi e magari sì, i nostri ragazzi potranno proseguire a nuotare non per curare una patologia bensì per passione!